mercoledì 28 novembre 2007

Alternanza e democrazia

In politica è davvero difficile, se non impossibile, accontentare tutti. Il cittadino, dalla sua, non è soddisfatto mai. Esiste una soluzione a questo dilemma? Esistono e sono a portata di tutti gli strumenti ed i segnali necessari a valutare l' operato di un governo? Se la risposta all' ultima domanda dovesse risultare negativa, il minor male potrebbe essere, allora, l' alternanza al timone di un paese. In più, l' alternanza limiterebbe il pericolo di una "dittatura" seppur in nome di una maggioranza contingente. Il meccanismo dell' alternanza richiede, ovviamente, un sistema elettorale con logica maggioritaria; un sistema politico non atomizzato, bipolare e non necessariamente bipartitico. Comunque, più è limitato il numero dei partiti che competono nella lotta elettorale e più è probabile che funzioni meglio il tutto. Il minor male è rinunciare ad un pò di rappresentatività in vista di un bene superiore: la governabilità. Ancora, maggior potere al primo ministro, statuto dell' opposizione per contrappeso e il ruolo del Capo dello Stato può essere ripensato in chiave di garanzia costituzionale. Un sistema che si riffaccia, seppur con differenze non marginali, a quello inglese è l' unico auspicabile.

martedì 20 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007

Nuovi eroi

C' è un nuovo eroe nel mondo e il suo nome è Jomo Gbono. E' un attivista nigeriano che attraverso internet e rapimenti mirati (di personale collegato alle società petrolifere operanti nel Delta del Niger), cerca di attirare l' attenzione dei mass media e del mondo intero sulla realtà che quotidianamente rinnova la condanna alla miseria della sua popolazione, della sua gente. Le trattative con l' attuale governo nigeriano sono in stallo e sembra che fino a nuove elezioni nulla possa cambiare. Secondo il leader dei "patrioti", infatti, L' attuale governo locale è stato corrotto dalle compagnie petrolifere straniere che sarebbero responsabili, anche, del degrado della Nigeria. Le compagnie sono colluse sempre con i vari dittatori di turno e avrebbero provocato lo scempio ecologico che è sotto gli occhi di tutti. Gbono pretende che almeno il 50 per cento dei profitti del petrolio estratto dal sottosuolo della Nigeria vada al popolo nigeriano, che fino ad oggi ha vissuto e vive in assoluta miseria. Una vita migliore, rispetto e non sfruttamento...Chiedono troppo?! In questo caso Bush non ha neanche il pretesto per "bombardare" visto che il Delta del Niger è a maggioranza cristiana e non ha nulla di ricollegabile ai fondamentalisti islamici.
Diamo ai nigeriani ciò che è dei nigeriani!!!

mercoledì 7 novembre 2007

Menzogne oneste (approf. Brian King)

Tutti gli esseri umani, di ogni credo e classe sociale, mentono almeno dieci volte al giorno. Non c' è nulla di immorale e disdicevole in questo: mentiamo per amore, per timidezza, per non dare una risposta maleducata, per fare conquiste, per riuscire a trovarci un lavoro, per non essere attaccati e anche per tenere lontani gli scocciatori. Se dicessimo sempre la verità il mondo sarebbe un posto feroce e pericoloso, mentre ci sono mille modi per "adattare" la verità senza dover ferire gli altri, facendoci inutilmente dei nemici.
" Le bugie sono necessarie alla vita. E che debbano esserlo è parte integrante del terribile carattere dell' esistenza ". (Nietzsche)
Un mondo senza bugie sarebbe quasi certamente un incubo. E' probabile che smetteremmo di parlarci l' un l' altro, oppure condurremmo una vita in un perenne stato di confronto.
Un mondo senza bugie sarebbe troppo crudele!
Ma, nel mondo, di bugie, ce ne sono veramente troppe, in particolare nella "varietà" crudele, falsa ed egoista.
L' umanità ha cominciato a comportarsi come se la verità non fosse più soddisfacente, trovandola scomoda e limitativa. Diamo per scontate le bugie dei politici, degli uomini d' affari, dei giornalisti, e quando le dicono non ci stupiamo più. Mentiamo perchè pensiamo che lo facciano tutti e abbiamo paura che dire la verità possa andare a nostro sfavore. E' il circolo vizioso dell' inganno!

venerdì 2 novembre 2007

Potere "vecchio"

Una coriacea stirpe di ultrasessantenni occupa oltre la metà delle poltronr, ai disgraziati sotto i quaranta restano le briciole del potere, il 5 per cento. In Italia la selezione non avviene per merito ma per cooptazione e questo allunga i percorsi. I giovani rispetto alle generazioni precedenti vedono il futuro con sfiducia e sembra che siano destinati ad una società triste, sola, nevrotica.
I problemi dello stato sociale sono nella testa e nella coda della curva demografica. Svecchiare l' Italia è una delle grandi questioni irrisolte ed è un problema di largo respiro che riguarda tutta la società.
Per quanto riguarda il ricambio in politica, nei veri sistemi maggioritari, (quelli che funzionano meglio e garantiscono l' alternanza) i leaders sconfitti vanno a casa. Qui ambiscono a ritentare perchè continuano a guidare i partiti. Senza frammentazione il ricambio sarebbe assicurato. Nella nostra società le pantere grigie ruggiscono e comandano il branco fino all' ultimo alito di vita. Sembriamo un sistema composto da tante monarchie ereditarie (per niente "illuminate"): dall' impresa alla politica, dall' università alla cultura. Il ricambio generazionale nella cosiddetta elite è molto più lento che altrove.
La questione fisiologica (l' età media italiana è 42 anni e nel 2050 sarà 52) non basta a spiegare tutto. Anche il potere imprenditoriale, come anticipato, ristagna nelle stesse mani. La stragrande maggioranza dei CDA di aziende quotate in borsa ha un consigliere in comune se non due o tre. Appartenenze e relazioni sono elementi fondamentali per accedere nelle stanze dei bottoni: un piccolo mondo chiuso.
Il mondo dell' università è un ospizio: L'età media dei ricercatori è 50 anni, quella dei laureati 27, il 42 per cento dei docenti è over 50 (contro il 27 per cento di Spagna e Germania), gli over 60 sono il 22,5 per cento (contro 13,3 e 8 per cento di Francia e Regno unito). Emerge la sensazione di inamovibilità che da il potere. In parte, la crisi del nostro sistema è figlia della nostra cultura cattolico-socialista, che ha sempre guardato con sospetto estremo la meritocrazia, siccome ha in sè un implicito meccanismo di esclusione, enfatizzando la socializzazione e l' uguaglianza. L' Italia non è un paese dove puoi "arrivare" con le tue forze: non c' è dinamica sociale, ognuno se ne sta al suo posto. Ci ispiriamo ad un modello ecclesiastico dove le gerarchie si salgono lentamente.
In Italia i vecchi hanno vinto e i giovani sono costretti a cercare autonomia e affermazione all' estero. Sempre riguardo l' università: i professori ordinari sotto i 35 anni sono pochissimi. Non c' è partita! Così si corre il rischio di non essere al passo con i tempi nella ricerca e nella mentalità generale. Di conseguenza i nostri atenei attraggono sempre meno stranieri, specie quelli dei paesi emergenti. In Germania, gli studenti provenienti dall' estero sono oltre 250 mila, di cui 26 mila cinesi. Da noi gli stranieri sono poco più di 30 mila. Che si può fare!...l' Università italiana è gerontocratica per antica e silenziosa tradizione.
Nei momenti di svolta, buoni o cattivi, le classi dirigenti italiane non sono state gerontocratiche ma giovani: si pensi all' Unità, poi al fascismo e quindi alla nascita della Repubblica. Ne dobbiamo allora dedurre che oggi siamo ben lungi da un momento di svolta? Speriamo bene!


Dal mercato dei libri arriva la controtendenza. Nel mondo della media editoriale si è assistito ad un ricambio generazionale straordinario. Non potrebbe essere altrimenti: in un settore come quello dei "consumi culturali" e della comunicazione è la novità, in larga misura, a premiare. E per captarla ci vogliono "antenne" giovani. In più la soglia d' età nell' accesso a questo mercato si è drasticamente abbassata.

Giovani di tutto il mondo uniamoci!!!

giovedì 1 novembre 2007

Barney Gumble

Paura, paranoia e logos

Oggi l' ennesima violenza nella capitale. La vittima una donna di mezza età che "facendosi gli affari propri" si è imbattuta in un rom che, dopo averla violentata, o dopo averci provato, ( La donna, a quanto pare, si è difesa strenuamente) l' ha lanciata in una scarpata. La povera sventurata è in coma e ha riportato, ovviamente, consistenti ferite fisiche. E se mai si riprenderà dal coma, la sua psiche risulterà inevitabilmente segnata per sempre. La situazione a Roma comincia ad essere insostenibile. La responsabilità è della società che corrompe la morale, "virtuosa e cristiana" occidentale, rendendo l' individuo più simile ad un animale? O alla base di un atto "incivile" c' è una responsabilità individuale piena, o, in concorso di colpa con la famiglia, del soggetto che commette la malefatta? Attenzione!!! Stiamo assistendo al nascere di un nuovo razzismo! La paura e l' insicurezza generano nell' uomo sentimenti agli antipodi di quelli che sono alla base della tolleranza e del rispetto delle minoranze. Non solo....Nei periodi di maggiore ansia generalizzata i popoli hanno reagito appoggiando forme di potere e di governo particolarmente "forti" e , guarda caso, particolarmente guerrafondaie. Non facciamoci prendere dal panico! Ragioniamo e riflettiamo. Una soluzione è sempre possibile